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Agnone V1

Vico della Serpe è uno dei vicoletti siti nei pressi di Porta Capuana che, al tempo della nostra storia, era ancora l’ingresso della città di Napoli. Il vicoletto in questione, stando a quanto scrive Fra Serafino Montorio, altro non era che una vasta palude dove si diceva vivesse un “draco”: parola polivalente che può indicare sia un drago vero e proprio che un grosso serpente. La bestia, dai poteri simili al mitologico Basilisco, poteva pietrificare gli esseri umani con lo sguardo o avvelenarli con il solo fiato.

Questo però non servì a scoraggiare il nobile Gismondo, che decise comunque di attraversare la palude e recarsi in città, al fine di pregare all’altare dove San Pietro celebrò messa. Diversamente da quanto temuto però l’uomo non incontrò traccia del mostro, ed arrivò sano e salvo a Napoli. Quella stessa notte la Madonna gli apparve in sonno, dicendogli di aver ucciso il “draco”, e chiedendogli di edificare una chiesa lì, dove avesse trovato il cadavere del serpente: era questo l’unico modo per porre fine al potere malefico del’animale, liberando definitivamente la città.

Il giorno seguente Gismondo si recò nella palude dove trovo il corpo del serpente, e in quello stesso punto edificò la Chiesa di Santa Maria ad Agnone: lo stesso Agnone sarebbe una trasformazione del termine latino “anguis”, grossa serpe. Ad oggi, della Chiesa non resta alcuna traccia, in quanto fu completamente rasa al suolo durante la seconda guerra mondiale.

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